Nella cittadina di Bosa si svolgono principalmente tre feste nell'arco dell'anno: il Carnevale, Santa Maria del Mare e Regno Altos.
E' però il Carnevale di Bosa, senza dubbio, la manifestazione più coinvolgente, trasgressiva e divertente del paese e proprio le festività carnascialesche rappresentano i giorni di maggior fermento nella cittadina.
Le tappe principali della festa del Carnevale di Bosa sono queste:
- il Giovedì Grasso si tiene la sfilata di carri e maschere;
- il Sabato si svolge invece la festa delle Cantine e, molte di queste, ubicate nel centro storico, vengono aperte al pubblico con la generosa offerta di un bicchiere di vino. E' la festa ideale per chi vuole ballare e divertirsi e ogni anno richiama centinaia di giovani e turisti che scelgono di sfilare mascherati da qualsiasi cosa la fantasia suggerisca;
- il Martedì Grasso segna, infine, l'ultimo giorno del Carnevale ed è l'appuntamento abituale delle maschere maggiormente tradizionali della festa chiamate S'Attittidu e Giolzi.
La maschera di “S'Attitidu” che esce al mattino prevede che, per l'occasione, la gente si vesta di nero come le anziane in lutto e che si vada in giro piangendo e chiedendo alle donne un goccetto di latte per sfamare il bimbo che muore. E' un'allegoria del tentativo di risuscitare il Carnevale ormai alla fine. E' questa la maschera a prevedere una caratterizzazione falloforica della manifestazione.
La seconda maschera del Martedì Grasso, prevista per la sera, è chiamata “Giolzi” e preveda che tutti indossino abiti bianchi, ricchi e elaborati, o ricavati da federe e lenzuola. Così abbigliate le maschere vanno in giro – lanterne alla mano - invocando il re del Carnevale, “Giolzi” per l'appunto. Quasi ogni gruppo prepara un pupazzo di paglia che rappresenta il re, anima del Carnevale, e a conclusione della festa, i fantocci vengono bruciati in piazza o lungo le strade, evento che rappresenta la fine della festa.